Come dice la figlia di una mia carissima amica, nonché mia Shakubuku (prima che mi chiediate chi è lo Shakubuku, letteralmente “spezzare e sottomettere”, nel buddhismo Nichiren, è la prima azione di rispetto nei confronti degli esseri umani. Consiste nel parlare agli altri di come la pratica buddista ha avuto degli effetti positivi nella propria vita.) “i Giapponesi sono molto Giapponesi.” Questo a dire che il loro modo di essere, mai transitorio ma fermo e impostato, talvolta non lascia margini di sbavatura. Aldilà degli usi e costumi, da cose dice la fanciulla che vi ha abitato a lungo (non ricordo in quele prefettura, ma credo nei dintorni di Tokyo) posseggono una creatività spesso sorprendente.
Seguo da qualche tempo una scrittrice italiana che si è trasferita in Giappone dopo gli studi per approfondire la conoscenza linguistica che possiede un blog, e non soltanto, molto carino. Per chi desiderasse curiosare lascio il link https://lauraimaimessina.com
All’interno del suo blog ho scoperto un’iniziativa molto interessante, e curiosa al tempo stesso. E se scrivere una lettera fosse da intendersi come uno scritto da far recapitare al destinatario “dopo” un anno?” Cosa scrivereste? Anche in questo caso lascio per comodità un tratto del suo post che ne racconta le vicende.
L’Ufficio Postale del Futuro
Se esistesse un servizio di posta dilazionato nel tempo. Se scrivessi una lettera con la promessa che ti sarà recapitata un anno più tardi.
〒 Cosa sceglieresti di dirti?
〒 Cosa sceglieresti invece di non dirti?
〒 Userai parole semplici, quotidiane per raccontarti? Oppure scalerai i massimi sistemi, andrai dritta alle grandi emozioni?
Scriverai a te o a qualcuno che ami? O magari a qualcuno che non sai se tra un anno sarà ancora nella tua vita?
Sei sicuro che abiterai la stessa casa?
E se così non sarà, chi credi leggerà quella lettera quanto ti sei scritto?
Durante il viaggio in Hokkaido – di cui ci resta ancora addosso forte l’eco – abbiamo scoperto un angolo della ryokan che parlava di posta e di futuro, per l’esattezza Mirai yūbinkyoku 未来郵便局.
Ho letto con quella fame tipica della scoperta (e della meraviglia che sempre l’insegue) ogni riga scritta intorno alla futuristica cassetta postale, sui toni del bianco e dell’azzurro.
Ecco allora che Mirai yūbinkyoku 未来郵便局 è un servizio creato da un privato (Yoshiaki Kaihatsu) che, in dieci zone del Giappone, in certi periodi precisi, offre la possibilità di spedire una lettera che verrà tuttavia recapitata dopo un intero anno. Il servizio costa 200 yen, ed è comprensivo della carta da lettere, un cartoncino blu intenso, la busta, il francobollo già apposto.
Del Giappone adoro quasi tutto, e sogno un giorno di poterci andare per poter visitare la sede centrale della Soka Gakkai a Tokyo, aperta solo ai membri, e ovviamente molto altro. Trovo il tutto molto emozionante.

Paola.